- Malattia di Alzheimer (supporto agli anziani)
RIABILTAZIONE COGNITIVA E ALZHEIMER
L’Alzheimer rappresenta la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei Paesi occidentali
e costituisce il 50-60% dei casi di deterioramento mentale ad esordio tardivo (Trabucchi, 2005; Ziliani,
2008). Si tratta di un processo degenerativo cerebrale che provoca una perdita progressiva di tutte le abilità
di base e delle funzioni cognitive, associato a un deterioramento della personalità e ad una molteplicità di
disturbi comportamentali, che compromettono lo stato funzionale del paziente.
La demenza di Alzheimer, quindi, comporta un progressivo bisogno di aiuto che diviene un vero e proprio
carico assistenziale che grava sul caregiver portandolo ad un crollo delle sue capacità sia fisiche che emotive.
con l’aggravarsi della malattia, il paziente diviene sempre meno autonomo nella sua quotidianità e questo si
trasforma in un incremento della richiesta di cura e di assistenza a carico del contesto familiare ma più in
generale dell’intero Sistema Sanitario Nazionale, in quanto si assiste alla crescente richiesta di interventi di
tipo terapeutico volti, da un lato, al supporto delle modificazioni cognitive e comportamentali che si
manifestano e, dall’altro, alla collaborazione per un minore carico assistenziale per il nucleo familiare.
Nella pratica clinica a tutt’oggi sono ricorrenti due tipi di interventi:
• Farmacologico
• Riabilitazione delle funzioni cognitive
L’attuale obiettivo di base delle terapie riabilitative relative ai diversi ambiti fisici e cognitivi è quello del
recupero parziale o totale delle funzioni lese, attraverso il riutilizzo di funzioni complementari ancora
integre. Le finalità sono ridimensionate e consistono nel:
• mantenere l’autonomia personale del paziente più a lungo possibile;
• migliorare la qualità della vita del malato;
• alleviare il carico gestionale del caregiver.
Generalmente il programma di intervento viene rivolto in tre direzioni: paziente, ambiente e caregiver .
• Per il paziente vengono progettati programmi di trattamento adattati alle sue esigenze in modo da
rendere più semplice l’acquisizione di strategie cognitive funzionali per superare il deficit cognitivo
dovuto al danno cerebrale. Vengono quindi proposti compiti mirati alla stimolazione cognitiva,
comportamentale e motoria del soggetto; questo processo riabilitativo viene combinato con un
sostegno psicologico volto a favorire un più sereno adattamento alla realtà.
• Per quanto riguarda l’ambiente viene effettuato un adeguamento del contesto quotidiano alle capacità
del paziente in modo che egli sia il più autonomo possibile sfruttando le sua capacità residue e quelle
progressivamente recuperate. Il contesto di vita quotidiana viene ristrutturato allo scopo, da un lato,
di assicurare l’incolumità del paziente e di chi gli è accanto, dall’altro di mettere in grado il malato di
svolgere, il più autonomamente possibile le sue funzioni compatibilmente con la sua condizione.
• Gli interventi mirati al caregiver hanno lo scopo di aiutare su più livelli la persona che si occupa del
paziente. Prima di tutto vengono fornite al caregiver informazioni chiare ed esaustive riguardo la patologia di cui è affetto il proprio caro, la prognosi, il decorso, gli obiettivi ed i risultati attesi.
Inoltre viene favorito l’adattamento del caregiver alle capacità del paziente in modo da renderlo
capace di comprendere le possibilità del suo caro, le sue richieste ed esigenze. In questo modo il
caregiver viene aiutato a modificare le proprie aspettative, ad attuare i comportamenti più adeguati ai
bisogni ed alle capacità del paziente favorendo una ottimale comunicazione tra loro.
Contemporaneamente il caregiver viene supportato attraverso un intervento di sostegno psicologico
in modo da aiutarlo ad adattarsi alle condizioni del proprio assistito.